Si chiama sci-Space la nuova tecnica che consentirà di realizzare degli atlanti in 4D dell’embrione per visualizzare i geni accesi nelle singole cellule durante le diverse fasi dello sviluppo: sperimentata su embrioni di topo, potrebbe essere applicata a tutti i mammiferi, per studiare problematiche come le malformazioni congenite, i ritardi dello sviluppo e le malattie ereditarie. La possibilità di seguire l’evoluzione dei vari organi nel tempo potrà aiutare anche la medicina rigenerativa, come si evince dallo studio pubblicato su Science dai ricercatori dell’Università di Washington in collaborazione con l’Howard Hughes Medical Institute e il Brotman Baty Institute for Precision Medicine di Seattle.
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